Va' pensiero

CLASSICA

VA' PENSIERO è il celebre coro del terzo atto dell'opera Nabucco di Giuseppe Verdi, andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1842. L'opera Nabucco narra la storia del popolo ebraico in esilio a Babilonia dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor II, re di Babilonia. "Va', pensiero" è il lamento degli ebrei schiavi che rimpiangono la loro patria perduta e sognano la libertà. Il coro si svolge sulle rive del fiume Eufrate, dove gli ebrei sono stati deportati. Il "Va', pensiero" è diventato un simbolo del desiderio di libertà e di indipendenza, non solo per gli italiani dell'epoca risorgimentale (che vedevano nella situazione degli ebrei in esilio un parallelo con la loro situazione sotto il dominio austriaco), ma anche per altri popoli oppressi nel corso della storia. Il testo, scritto da Temistocle Solera, è intriso di nostalgia, dolore e speranza. Le "ali dorate" del pensiero rappresentano il desiderio di tornare alla terra natale, mentre il ricordo dei "bei colli" e delle "valli fertili" simboleggia la bellezza e la prosperità della patria perduta. "Va', pensiero" ha avuto un enorme impatto sulla cultura italiana, diventando un vero e proprio inno patriottico. Durante il Risorgimento, la canzone fu interpretata come un'espressione del desiderio di unità e indipendenza d'Italia. Ancora oggi, il coro è eseguito in occasioni importanti e suscita forti emozioni nel pubblico.